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Ragusa si snoda tra aspri speroni rocciosi affacciati su dirupi torrentizi, su cui si è andata
disegnando una tipologia urbana a nastro, interrotta da dislivelli e rapidi declivi.
Una terra d’elezione
per gli architetti del settecento che valorizzarono le irregolarità naturali, creando arditi raccordi
e monumentali effetti scenici che danno al barocco ibleo una peculiarità tale da renderlo un
barocco “altro”.
Il nucleo cittadino iniziale è Ibla, con stradine e vicoli tortuosi ma ricchi di particolarità.
Ibla si distingue maggiormente per i suoi palazzi civili e signorili e per le chiese monumentali.
Sulla piazza principale, Piazza Duomo, domina la Chiesa di
S. Giorgio
(XVIII sec.), una delle massime espressioni dell’arte sacra barocca, progettata dal maggior architetto
del Val di Noto Rosario Gagliardi. L’interno, a tre navate, è arricchito da innumerevoli opere
d’arte come il possente organo, le vetrate istoriate rappresentanti i martiri di S. Giorgio e diversi
quadri di Vito D’Anna e Dario Guerci.
Nei pressi si trovano il Circolo di Conversazione, con un bellissimo
salone ottocentesco, e il Palazzo Donnafugata, appartenente al barone
Corrado Arezzo.
La Ragusa Nuova è la zona nata in seguito al sisma del 1693.
Nella piazza centrale di S. Giovanni sorge la Cattedrale di San Giovanni,
iniziata nel XVIII secolo; ha un elegante campanile quadrangolare e il sagrato della chiesa poggia su grandi
arcate oggi murate. All’interno è possibile ammirare la statua in pietra di San Giovanni,
del XVI secolo, e gli affreschi della cupola dipinti dal pittore ragusano Salvatore Cascone.
Scendendo verso Ibla si può ammirare Palazzo Bertini, costruito
dalla famiglia Floridia alla fine del ‘700.
Il prospetto è reso suggestivo dai tre mascheroni, collocati
nella chiave di volta delle finestre, che rappresentano i tre potenti, probabilmente allegorie delle tre
classi sociali.
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